La lunga storia del rifugio Croda da Lago
1901 – 1904
Costruzione e gestione Barbaria
La storia iniziò nel 1901 con la costruzione del rifugio “Barbaria Hütte” ora “Croda da Lago”, ad opera della guida alpina Giovanni Barbaria “Zuchin” (1850 – 1939) nei pressi del lago di Federa, a quota 2046 m.
Il terreno e il legname per la costruzione dell’edificio fu concesso dalla Rappresentanza Comunale e tra le clausole vi si può leggere anche quella finale: “vi si raccomanda di non abusare con somministrare bevande ai pastori” in riferimento alla malga Federa situata a non più di 2 km dal rifugio.
L’apertura al pubblico dell’esercizio è datata lunedì 2 settembre
alle ore 10.30 del 1901.
Nel 1905 Barbaria decise di vendere il rifugio alla sezione del D.Oe.A.V di Reichenberg, infatti, nonostante i numerosi alpinisti che frequentavano la zona, i guadagni non erano all’altezza delle aspettative di Giovanni (pare che a nessun visitatore amico venisse rifiutato da bere, naturalmente gratis).
L’edificio fu immediatamente ammodernato ed ampliato dai nuovi proprietari, ed il 31 agosto del 1905 il rifugio fu inaugurato e ribattezzato “Reichenbergerhütte”. La gestione venne affidata a Serafino Lacedelli “Finuco melo” (1875 – 1953) che lo gestirà fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
1905 -1915
Reichenberg e gestione Lacedelli
Nel 1905 Barbaria decise di vendere il rifugio alla sezione del D.Oe.A.V di Reichenberg, infatti, nonostante i numerosi alpinisti che frequentavano la zona, i guadagni non erano all’altezza delle aspettative di Giovanni (pare che a nessun visitatore amico venisse rifiutato da bere, naturalmente gratis).
L’edificio fu immediatamente ammodernato ed ampliato dai nuovi proprietari, ed il 31 agosto del 1905 il rifugio fu inaugurato e ribattezzato “Reichenbergerhütte”. La storia del rifugio continua così con la gestione affidata a Serafino Lacedelli “Finuco melo” (1875 – 1953), che ne avrà cura fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
1920 -1944
C.A.I. Cortina e riapertura dopo la guerra e gestione Toscani
Nel 1920 finito il conflitto mondiale il rifugio passerà dalla Sezione di Reichenberg alla Sezione del CAI Cortina ed assumerà il nome di “Rifugio Croda da Lago” fino al 1947.
Riaprì nel 1923 dopo lunghi e costosi lavori, la gestione venne affidata ai coniugi Achille Toscani e Vittoria Zardini che lo custodirono per 23 anni.
Nel 1944 durante la Seconda Guerra Mondiale il rifugio fu sede di un presidio tedesco e subì diversi danni.
1946 – 1993
Gestione Siorpaes
L’8 aprile del 1946 il CAI decise di concedere il rifugio in gestione a Marcello Siorpaes “da Sorabances” nipote del famoso Santo, conquistatore del Becco di Mezzodì.
Il rifugio, il 18 luglio 1948, a seguito di un contributo elargito dalla famiglia Palmieri a memoria del figlio caduto durante la seconda guerra mondiale, venne rinominato “Rifugio Gianni Palmieri alla Croda da Lago”.
A cavallo degli anni ’60 Marcello passò il testimone al figlio Renato e alla sua famiglia che lo gestì fino al 1993.
1994 – Oggi • Gestione Alverà
Nel 1994 la gestione viene affidata alla guida alpina e “Scoiattolo” Alverà Modesto “Pazifico” che gestisce il rifugio ancora oggi assieme alla moglie Monica Molin (figlia della guida alpina Alziro Molin) e ad alcuni dei 6 figli.
Ogni anno vengono svolte migliorie al rifugio, per renderlo sempre più confortevole ed ospitale.
Storia alpinistica
Bibliografia consultata:
“1901 Barbaria Hütte 2001 Rifugio Croda da Lago Gianni Palmieri un secolo di storia” di Ernesto Majoni.